L’infanzia a Reggio Calabria: un bambino tra ago, filo e sogni
- Lighthouse Coworking
- 4 ott
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Il cuore pulsante della sua formazione fu la sartoria della madre, Francesca. In quella piccola bottega, tra stoffe colorate e il suono delle macchine da cucire, il giovane Versace imparò che un abito può trasformare chi lo indossa. Non era un semplice osservatore: fin da bambino dimostrò un talento raro, capace di cogliere l’armonia tra linee, colori e materiali.
Mentre gli altri bambini giocavano per strada, Gianni restava accanto al banco di lavoro della madre, incantato dal potere della moda. Cresciuto con i fratelli Santo e Donatella in una famiglia modesta ma unita, comprese presto che vestirsi significava esprimere sé stessi.
Da quella sartoria affacciata sul mare nacque la sua visione: la moda come arte, identità e forza. Gianni Versace non era ancora un nome, ma già un destino. Reggio Calabria fu la sua prima passerella, il luogo dove un bambino con occhi curiosi iniziò a sognare l’eleganza che avrebbe conquistato il mondo.




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